Ad alcuni di voi sarà probabilmente sconosciuto il nome Tippi Hedren.

Ebbene sì, forse siamo una generazione ancora troppo giovane per poterci ricordare di questa straordinaria attrice, musa di Alfred Hitchcock e famosa protagonista del film “Gli Uccelli”.

Forse possiamo ignorare completamente che è la madre di Melanie Griffith e nonna della più celebre Dakota Johnson, ma sicuramente la sua filosofia personale può ancora affascinare.

Alla fine degli anni 60, l’allora 39enne Tippi si appassionò di felini al punto tale da decidere di comprarne diversi esemplari da tenere in casa. L’esperienza ricreativa con i leoni le fece venire l’idea di girare un film che avesse per protagonisti gli amici a quattro zampe e così, negli anni 80, Tippi decise di cominciare le riprese.

Il film, “Il grande ruggito”, fu realizzato alla modica cifra di 17 milioni di dollari, decisamente costoso per un film casalingo. La particolarità di questa pellicola era che i leoni non erano addestrati.

Questo dettaglio fu significativo in quanto una leonessa ferì la stessa Hedren causandole uno squarcio che ebbe bisogno di ben 50 punti di sutura. Il film ottenne scarso successo e fu definito il film più pericoloso mai realizzato.

Nonostante l’esperienza negativa sul set, Tippi, credente ambientalista e sostenitrice dei diritti degli animali, decise di mantenere il suo zoo privato e per diversi anni lo allargò fino a contare più di un centinaio di esemplari.

Life fece un servizio sulla famiglia nei primi anni 70, facendo conoscere al mondo la realtà quotidiana dell’attrice e dei suoi parenti più stretti. Le fotografie, scattate interamente nella loro casa, ritraggono momenti di normalità accompagnati dalla presenza del leone Neil. Se ad alcuni questi bizzarri scatti sembrano divertire, ad altri hanno fatto sorgere la domanda spontanea: fino a che punto si può agire nella cieca convinzione?

Fortunatamente non ci furono significativi incidenti nella famiglia nel corso degli anni e ancora oggi, la bella Tippi possiede felini da compagnia, in numero minore rispetto all’esosa quantità del passato. Secondo la nipote, Dakota, ancora oggi è comune parlare al telefono con la nonna mentre un leone o una tigre si affacciano dalla finestrella della cucina.

La vicenda rimase per lo più un esempio degli eccessi e delle idee non convenzionali di un periodo storico ben lontano dal nostro, quando ogni elemento di esclusività veniva sottolineato da una cultura alternativa, estrema nella sua essenza per certi versi, e decisamente eclettica nel suo essere così originale.