Hedy, il genio più bello del mondo
Hedy Lamarr è principalmente nota per la sua carriera cinematografica.
Negli anni ’40 realizzò centinaia di produzioni come protagonista assoluta, insieme alla sua bellezza esotica che stupiva e incantava lo spettatore.
Pseudonimo di Hedwig Eva Maria Kiesler, Hedy, crebbe in Austria dove si affacciò al mondo della recitazione sin dai 16 anni.
La sua più famosa recitazione rimarrà quella nel film “Estasi” del 1932, che la vide impegnata in una scena di nudo quasi integrale che destò moltissimo scalpore e bloccò la circolazione del film per diversi anni.
La Lamarr disse di non essere a conoscenza della scena stessa che doveva svolgersi in un fiume e che fu principalmente il regista che la sollecitò ad esporsi in quanto sotto contratto.
Hedy non rimase sicuramente felice della scelta, ma tuttavia si mostrava molto naturale nei confronti dell’aspetto amoroso-sessuale e non fu mai restia a mostrarsi o a celebrare questo aspetto della vita umana.
Ebrea di nascita, fu costretta a fuggire su un transatlantico verso l’America quando le cose in Europa cominciarono a diventare difficili.
Durante la seconda guerra mondiale, pur recitando in diverse produzioni, rimase molto ancorata alle sue capacità logiche che in passato l’avevano vista cominciare la facoltà di ingegneria all’università e le avevano conferito l’appellativo di “genio”.
Hedy infatti aveva un quoziente intellettivo estremamente alto e veniva considerata una promessa della scienza oltre che bellissima.
Fu proprio grazie alle sue capacità analitiche e alla sua perspicacia che nel 1941 depositò il brevetto n. 2.292.387 per aiutare durante la guerra che stava imperversando in tutta Europa.
La sua idea era basata principalmente su nozioni apprese autonomamente e sui discorsi che aveva potuto sentire in casa del primo marito, Fritz Mandl, armiere, che l’aveva abbandonata nel ’38, facendo sciogliere il matrimonio per motivi razziali.
Il brevetto che depositò insieme all’amico George Antheil, compositore di avanguardia vicino al movimento surrealista, venne bocciato dalla marina militare e considerato inutilizzabile per i fini bellici.
Questo prevedeva la possibilità di un salto di frequenza per contrastare i segnali radio dei nemici.
Inutile dire che l’invenzione si rivelò utile in seguito: nel ’62 la sua idea venne utilizzata sulle navi impegnate nel Blocco di Cuba.
Nel 1985 il suo brevetto finalmente venne riconosciuto meritevole, anche con premi in denaro e riconoscimenti pubblici, uno dei quali fu l’istituzione del “giorno degli inventori” in Austria, Svizzera e Germania, il 9 Novembre, giorno del suo compleanno.
La sua vita fu difficile. Come disse lei la sua bellezza e il suo sex-appeal la fecero sfondare nel mondo del cinema, ma in ultimo, come ogni attrice del periodo, fu sottoposta a diete ferree per il controllo dell’aspetto e all’assunzione di droghe pesanti per poter sostenere gli estenuanti ritmi di lavoro sui set.
Fu considerata per gran parte della sua vita una sciocca attrice, priva di vero talento, propensa solo a mostrarsi nuda di fronte alla moralità imperante del tempo.
In realtà fu un’inventrice brillante, una lettrice accanita, sia di opere letterario-artistiche che di materiale tecnico, e fu sicuramente una grande personalità sullo schermo.
Morì nel 2000 di un infarto, lasciando un ricordo indelebile per coloro che hanno avuto il privilegio di vederla dal vivo o assaporare le sue considerazioni in merito ad ogni aspetto della vita.