Follies Bergèr, rue Richer 31, Parigi.
I preparativi sembrano essere molti per mettere in scena uno spettacolo che potrà rimanere nella storia. Tra il pubblico ci sono i simbolisti e il famoso Toulouse- Lautrec, cliente abituale della music-hall che detiene il nome ormai noto tra il chiacchiericcio delle persone.
La star indiscussa sarà ancora una volta lei: Loïe.
In questo momento è agitata, lo è sempre quando deve esibirsi, ma ama tantissimo quello che fa e sente dentro di sé la forza per entrare in scena.
Nata a Fullersburg in Illinois, sotto il segno del Capricorno, nel 1862.
Sin dalla tenera età si è esercitata nelle rappresentazioni teatrali, sognando dentro il proprio cuore di diventare un’attrice di teatro.
La vita l’ha sicuramente favorita ponendola tra coloro che sembrano baciati dalla fortuna.
Loïe è bellissima e determinata: vuole realizzare tutti i suoi sogni e la vita, per miracolo, l’accompagna mano nella mano verso un futuro di successo e di meraviglia.
Loïe è pronta.
Indossa la sua famosissima gonna.
Vuole ancora una volta fare la sua danza serpentina, quella che ha inaugurato a New York, in un Febbraio molto lontano, nel 1892.
Si ricorda del successo della sua esibizione al punto tale che ha cercato di rielaborare il numero molte volte. Una in particolare l’ha portata a realizzare una gonna di seta, quella seta che ama sin da bambina, lunga 450 metri, per l’opera “Le Lys du Nile” del 1895. Con i veli si è esibita in una danza in cui il corpo era un parziale protagonista, per fondersi con il movimento stesso della seta. Ha creato forme che normalmente il suo fisico alto non sarebbe stato in grado di creare.
Sa bene, tuttavia, che la luce deve fare il suo spettacolo allo stesso modo dei tessuti.
Continua a studiare nuovi brevetti, che moltissime persone sembrano volerle rubare, ma lei sa che dietro la porta ci sarà un’altra idea brillante. Ha fiducia in sé e nella sua arte. Come quando ha realizzato delle fiamme, finte ovviamente, ma che potevano sembrare vere durante la performance e questo ha provocato uno stupore irripetibile nei suoi fan.
La luce è tutto. Serve anche a far emergere i colori che sceglie sempre accuratamente, evitando il giallo che appassisce e il malva che addormenta.
Le sue idee sull’illuminazione l’hanno addirittura portata a diventare membro della società di astronomia francese.
A questo punto della sua vita ha realizzato opere al pari di Leonardo Da Vinci, unendo sapientemente l’arte e la tecnica per realizzare qualcosa di duraturo.
Loïe è una donna realizzata. Ha una scuola di danza a Parigi, finanzia la famosa collega Isadora Duncan ed è destinata ad essere ricordata dalle generazioni future perché ha influenzato l’Art Nouveau in maniera fondamentale.
Ha addirittura esposto all’esposizione Universale di Parigi del 1900.
Insomma sa che ha ottenuto tanto, ha realizzato tanto.
Qualche volta si commuove di tutta la bellezza che è riuscita a creare ed è grata dentro il suo cuore di poter fare quello che fa e amarlo totalmente.
La vita è stata buona, alla fine, ricca e abbondante.
E con un sospiro profondo entra in scena.