Yma Súmac fu una cantante peruviana e negli anni ’50 fu l’esponente più illustre della musica esotica.
Le origini di questa straordinaria voce angelica sono avvolte nel mistero.
Alcuni studiosi collocano la sua data di nascita nel 1921, altri nel ’23, altri ancora nel ’29.
Si sa poco anche del suo luogo di nascita. Si presuppone sia il Perù, forse a Lima, per altri invece si trattava di una donna Newyorkese o Canadese che aveva ribaltato il suo nome da Amy Camus al più famoso Yma Súmac.
Di lei si scrissero numerose storie.
Per moltissimo tempo si pensò che fosse una principessa Inca, l’ultima discendente di Atahualpa in persona e che per questo avesse sangue blu e grandi possibilità, colorando la sua storia con l’elemento leggendario.
Quello che sappiamo per certo è che la Sumac fu un’eccellente cantante che sapeva abbracciare note da tessitura di sopranino, soprano, mezzo soprano, contralto, tenore, baritono e basso.
La sua voce si estendeva dalle quattro alle cinque ottave (per alcuni studiosi in certe esibizioni raggiunse le sei ottave) e produsse la nota più acuta mai registrata nella canzone “Chuncho”.
Fu nel 1950 che ebbe l’apice del suo successo. Firmò infatti con la Capitol Records come esponente della musica Inca e Sudamericana.
Interpretò anche due film.
La sua prima esibizione è da collocare nel 1942, in radio, dove stupì e meravigliò il pubblico e cominciò a farsi strada nel mondo artistico dell’epoca.
Negli anni ’70, persa gran parte della notorietà, si diede a un disco rock.
Nella sua carriera fece anche 5 anni di tour mondiale fino all’unione sovietica e si fece conoscere per popolarità in tutto il mondo.
Spirò nel 2008 dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Ad oggi rimane la sua incredibile voce, registrata in video YouTube sgranati e preistorici e il suo stile femminile ed esotico che ci perviene dalle innumerevoli fotografie e ci permette di ricordare la vera diva che fu.