Da sempre ricca di fascino, la conchiglia incarna una serie di significati variegati e legati perlopiù al mondo delle emozioni e dell’inconscio.
Portatrice di bellezza raggiunge l’apice della perfezione nella sua struttura equilibrata e matematica, fonte di ispirazione per artisti e studiosi di ogni epoca.
Rinascita, fecondità, profondità di animo, mistero, femminilità, amore sono solo alcuni dei significati che le sono stati attribuiti nel corso dei secoli. Non resta che meravigliarsi di fronte alla bellezza di questa creazione ricalcata nell’arte di molti.
Svedese, nata nel lontano 1862. Sin da giovane si interessa di matematica e botanica, ma è la pittura che finirà per coinvolgerla totalmente.
Abilissima nei paesaggi, che le permisero un certo guadagno, rimase tuttavia affascinata ad un altro tipo di arte che la rapì totalmente anche sul piano personale.
Dopo la morte della sorella minore, avvenuta nel 1880, Hilma si avvicinò sempre di più ad una dimensione spirituale che fino ad allora era mancata nella sua realtà.
Cominciò a interessarsi ad astrazione e simbolismo soprattutto a seguito del suo coinvolgimento nello spiritismo, tanto in voga al periodo.
Si avvicinò alla teosofia di Madame Blavatsky, alla filosofia di Christian Rosenkreutz e infine conobbe l’illustre Rudolf Steiner, fondatore della società antroposofica.
Influenzata da questi studi, incominciò a sperimentare nella sua arte la dimensione spirituale, filosofica ed esoterica che al tempo influenzò artisti di alto calibro come lo stesso Kandinsky.
Durante la stesura dei suoi lavori, la Klint si reputava un tramite attraverso cui poteva essere materializzato il volere di una coscienza superiore.
Durante la sua permanenza all’accademia delle belle arti, conobbe e strinse amicizia con Anna Cassel, una delle quattro donne con cui formò un solido gruppo chiamato “le cinque”. Queste, attive dal 1896 al 1908, si dedicarono a registrare messaggi da entità superiori in stati di trance usando la tecnica della scrittura automatica per tramandare i loro messaggi.
Questa esperienza influenzò moltissimo la sua produzione.
Estremamente prolifica nella sua arte, nel suo testamento lasciò l’istruzione di pubblicare i suoi lavori spirituali solo vent’anni dopo la sua morte, in quanto non credeva che il mondo fosse pronto a comprenderli.
Per vedere alcune delle sue opere è necessario collegarsi al sito della fondazione responsabile dei diritti d’autore dell’artista che riporta alcune immagini dei più bei dipinti da lei realizzati.
Ad oggi rimane una delle più illustri pittrici simboliste dei primi del novecento.
Nelle sue opere si può notare la ricercatezza delle forme, mai banali, sempre cariche di significato e dei colori, vivaci, vivi, preludio a un mondo immaginario – o forse reale- che spazia dal simbolico all’esoterico con una bellezza non indifferente, carica di significato catartico.
Per ammirare queste straordinarie opere è necessario osservarle senza porre l’accento sulle loro contraddizioni interne, fatte da ripetizioni, sovrapposizioni, linee e ghirigori che incontrando lo spettatore non esperto parrebbero essere realizzate da una mano infantile.
Hilma af Klint, Altar piece, Group X, 1907
Il suo sapiente uso del colore è caratterizzato da un forte simbolismo interno: il giallo sta a significare l’aspetto maschile, il blu lo spirito femminile, il rosso l’amore spirituale e fisico.
Hilma af Klint, Primordial Chaos, No 16, 1906-1907Hilma af Klint, Svanen, No 17, 1915
Per comprendere appieno i suoi lavori si può usare uno sguardo intellettivo piuttosto razionalista, oppure, come forse era lo stesso volere dell’artista, lasciare che questi ti parlino senza porre alcun freno al messaggio che intendono porti.
Hilma af Klint fu una visionaria del tempo, piuttosto avanti rispetto alla società in cui si trovava.
Ossessionata dalla necessità di conoscenza e comprensione di ciò che la circondava, rimarrà per sempre un’innovatrice, una matriarca dell’arte.